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VIA CRUCIS SAN’ANTONIO DA PADOVA PIAZZA ARMERINA
Tra dei fogli di pergamena ceramizzata perché destinata ad essere ricordata nei secoli, la figura del Cristo imprigionato emerge centralmente dalla formella. Ecco l’Uomo,ecco il figlio di Dio che cambierà il corso della storia per sempre andare incontro al suo destino. In basso ,in grande ,come una zummata fotografica, nel modellato si legge lo sgomento del volto di Cristo,del volto di un uomo impaurito per una società volta al male ,al tradimento. Sulla destra, di spalle con una sacca di denaro in mano cammina in senso opposto al Giusto il traditore, Giuda!
Gli viene caricata una Croce ,pesante e spigolosa , come pesante è la digestione di questa ingiustizia. Sul capo invece gli viene posta una corona di spine. E’ forse questo il premio di chi sta sacrificando la propria vita per l’umanità? Sotto il peso di quest’ inganno la sua mano cerca conforto tra la folla ,verso di noi , mentre lo sguardo è quello di un uomo smarrito ma cosciente per ciò che sta per succedere.
Il peso della croce comincia a farsi sentire da diventare insopportabile, le gambe s’irrigidiscono come morse da un cane inferocito e da qui l’inevitabile caduta . Mentre una mano non molla la sua croce la seconda cerca un appiglio per alleviare i danni della rovinosa caduta. Quell’appiglio ha il nostro nome e noi non l’abbiamo capito. Lui ci ha cercati, anche quando il suo volto,toccando terra, respirava polvere ,mentre noi siamo rimasti indifferenti.
La Croce sembra uscire dalla cornice per intraprendere un cammino ,quel cammino che fa parte del disegno Divino . Maria madre di Gesù lo sà,ed è li, tra la folla . Sono distanti loro,madre e figlio ma i loro sguardi per un attimo s’incrociano e come un fotomontaggio sembra quasi che la mano di Gesù asciughi una lacrima sul viso di Maria per il dolore di un figlio che sta per morire!
Trovarsi nel posto sbagliato e al momento sbagliato, questo è il primo pensiero che ebbe il Cireneo, ma fece presto a ricredersi. Nell’aiutare il Cristo ,in quel passaggio di Croce si stabili’ un contatto di mani,un contatto d’amore indissolubile e inappagabile per l’eterno. Nell’aiutare il Cristo il Cireneo andò a casa più ricco,una ricchezza che non è di questo mondo.
Una donna si stacca dalla folla, con grande coraggio, e si avvicina al corpo sfinito del figlio di Dio. Sudore e sangue scendono giù come fiumi in piena da quel capo barcollante, da inondare gli occhi e annebbiare la vista. La Veronica , è lei che per amore asciuga con un fazzoletto il volto di Cristo. Ciò che rimane impresso in quel tessuto è l’immagine di un uomo sofferente ,l’immagine della nostra società che facilmente condanna ingiustamente e solo per capriccio!
Il peso di una croce può essere paragonata al peso di una montagna quando la stanchezza diventa padrona del corpo. Gesù cade ancora .” Guardami in faccia,prendimi ,accoglimi nel tuo cuore e sarai con me.” Sono queste le parole che si leggono in quel volto sfigurato ,in quel volto di colui che è venuto al mondo per salvarci scegliendo di morire.
Tra le grida lacrime e dolore straziante , quelle pie donne si avvicinano e affrontano ciò che rimane di quell’uomo che conobbero in altre vesti. Conforto ,amore ,solidarietà ,questo volevano regalare al loro Maestro ,ma Gesù le ammonisce e le invita a rientrare nelle loro case e badare ai propri figli,il resto è troppo pericoloso per loro e inutile in quanto tutto,tutto è stato scritto.
Il peso dei peccati del mondo e di tutta l’umanità sono su quella croce .Inevitabile è il collasso . Schiacciato come sotto una valanga rimane giù per terra , da solo tra la gente, tra l’indifferenza di una società che non vuole cambiare ,incline al male e a provare piacere nelle sofferenza altrui!
Cosa vuoi che ci sia di più orrendo in questo mondo quando ad uomo viene tolta la dignità? D’istinto Gesù si chiude su se stesso a difendere ciò che ormai è perduto. Come belve feroci fanno a gara a strappargli tutte le vesti, poi se li dividono come un bottino di guerra. Si può uccidere un uomo in tanti modi ,questo è uno di quelli,il più umiliante. Sulla croce ,in alto ,sveltola un lenzuolo,per la speranza di un mondo migliore.
Nessuna via di scampo!!!! Quel braccio forse cerca noi. Disperatamente e d’istinto si sottrae alla morsa del suo aguzzino, ma non si torna indietro. I chiodi,li ho plasmati e messi in evidenza in alto .Maledetti quei chiodi ,questa volta “fanno a pieno” il loro sporco dovere, specialmente se a batterli con tanta violenza è un uomo del male !
Morto, Gesù è morto!!! Il peso del corpo scivola giù dalla croce mentre il capo è chino e si abbandona alle forze gravitazionali. Il taglio del costato ,messo in evidenza, mette a fuoco la violenza di questo mondo. Una cascata di sangue ne scivola giù,sangue prezioso, per cui ogni goccia sarà di antidoto per questa società avvelenata e accecata dal male. Abbi pietà di noi!
Questa formella finisce come ebbi a cominciare, tra fogli di pergamena ceramizzata, per resistere al tempo. Il chicco di grano muore per poi rinascere ,cosi Gesù in questo momento si presta e prepara a vincere la morte mentre i suoi discepoli sono li ,pronti a solcare ogni luogo e ogni tempo per diffondere la parola di Dio.
Un gruppo di uomini lo scendono giù dalla croce ,si aiutano con delle lenzuola. Queste ,sotto il peso di quel corpo ormai privo di forza, ne prendono la forma,come quando era in fasce. Le mani dei parenti ,di chi lo ha voluto bene, sotto i piedi della croce, lo toccano,lo accarezzano . E in fine,un bacio ,un ultimo bacio a quella mano è l’affetto di una madre a un figlio che non è più di questo mondo.